«La vita non ci rema mai contro, siamo noi, semmai, che remiamo contro la vita: comprendere questo è risolvere il 99 per centro dei nostri problemi».
Parola di Vilma Marcon insegnante di yoga e meditazione al centro culturale Estrada di Treviso, una delle prime scuole yoga della Marca Trevigiana. Per lei le parole chiave per un sano e felice approccio alla vita sono: “resa” e “distacco”.
Il tema dello YogaDay 2016 è “fluire con la vita”. Un atteggiamento legato, secondo la filosofia dello yoga, al secondo chakra, Svadhistana, centro energetico posto due dita sotto l’ombelico.
Vilma Marcon, cosa significa “fluire con la vita”?
«L’idea di fondo propria della filosofia dello yoga è che la vita abbia in serbo solo cose buone per noi. Se arrivano prove, e arrivano continuamente tutti i giorni siano grandi o piccole, significa che ci serve proprio quella situazione lì per farci evolvere e diventare migliori. È un approccio non facile, non immediato, ma che ti rende libero interiormente e sviluppa una sana fiducia nella vita».
La pratica dello yoga aiuta a “fluire”?
«Lo yoga non è solo posizioni fisiche, asana, ma è un vero e proprio stile di vita, in cui si impara a esercitare il distacco per potersi arrendere alla vita. Noi nelle nostre pratiche insegniamo a “mollare la presa”, cosa difficilissima per noi occidentali, ma fondamentale se si vuole sopravvivere psicologicamente in questa “società liquida”, come l’ha definita in modo molto acuto il sociologo Zygmunt Bauman: una società in perenne, continuo, velocissimo mutamento, in cui è difficile, spesso impossibile, costruirsi punti di riferimento stabili. E una strategia di sopravvivenza, la strategia propria dello yoga, è quella di affidarsi. Che è, a ben vedere, un atteggiamento squisitamente spirituale, un atteggiamento che questo tempo “liquido” ci spinge a riscoprire».
Cosa accade quando si impara a “fluire”?
«Quando si accoglie questo tipo di visione, si entra in uno stato di grazia; la vita non è più una nemica, qualcosa da cui difendersi, ma una tua preziosa alleata. Questo non significa negare il dolore, le disgrazie, le tragedie. Significa guardarle con occhi diversi, ritenerle parte necessaria del vivere, considerarle senza paura, combatterle senza opporvisi».
Non sembra facile…
«Lo yoga aiuta a creare in noi questa visione grazie al rilassamento che scioglie i blocchi fisici prodotti dalle nostre paure, dai nostri conflitti, dai nostri dispiaceri. Imparando a respirare nel modo corretto e diventando più flessibili e forti fisicamente impariamo a diventare più flessibili e forti mentalmente. E, piano piano, a fluire con la vita».