Nello Tonetto (in foto) è uno dei responsabili del Centro culturale Estrada di Treviso, uno dei primi centri yoga della provincia, forse il primo. È attivo dal 1978, conta una dozzina di istruttori attivi e offre la possibilità di una formazione permanente: attività sportive e culturali in sintonia con i suoi ideali.
«Il Centro Estrada nasce nel ’78 – racconta – come punto di riferimento per una proposta di un nuovo stile di vita basato principalmente su due cardini: alimentazione vegetariana e pratica dello yoga.
L’alimentazione vegetariana offre dei vantaggi importanti a chi la sceglie come stile di vita: il rispetto per gli esseri viventi animali, una migliore salute per eliminare le tossine che l’alimentazione carnea comporta, l’aumento della capacità di gestire lo stress, l’ecosostenibilità. La pratica dello yoga offre una crescita in autoconsapevolezza grazie all’apprendimento della respirazione naturale, porta a una migliore padronanza di sé, autoconoscenza e comprensione della vita e delle sue leggi».
Che tipo di yoga si pratica al Centro Estrada?
«Al pubblico che si avvicina al Centro Estrada viene proposto prima l’hatha yoga per la sua caratteristica di lavoro sul corpo, il respiro, e la relazione con la mente; contemporaneamente viene proposta una cultura sull’alimentazione vegetariana/vegana; e, in seguito, una serie di studi per approfondire la filosofia dello Yoghismo, che si basa sulla pratica di valori umani fondamentali quali sono la non-violenza (che è la prima motivazione per l’alimentazione vegetariana/vegana), il rispetto per la vita, la fratellanza tra tutti gli esseri umani, l’interculturalità, che si basa sulla comunicazione e la condivisione tra le diverse culture e i differenti punti di vista; e non ultima, l’ecologia sostenibile quale forma di contributo alla vita che anima il nostro pianeta».
Dunque non solo lo yoga fisico, ma una vera e propria filosofia di vita…
«Il lemma del movimento del quale fa parte il Centro Estrada, la Red GFU (Rete Culturale per la Fratellanza Umana) è: “Spiritualizzare il mondo incominciando dallo spiritualizzare se stessi”. Naturalmente ciò va inteso in senso laico.
Il nostro programma di yoga comprende, per gli interessati più acuti e curiosi, la pratica di differenti forme e stili di yoga. Abbiamo detto l’hatha yoga, ma anche l’astanga yoga con i suoi valori umani e universali “yama e niyama”; il karma yoga, con l’azione o servizio disinteressato a favore dell’altro; lo jnana yoga che persegue la realizzazione di una consapevolezza superiore attraverso lo studio e la contemplazione della vita e della realtà fino alla meditazione come forma di praticare la presenza di Sé nel “qui e ora”».
A quale tradizione yogica fate riferimento?
«Il Movimento Gran Fratellanza Universale nasce dalla necessità di presentare al mondo l’epoca o Era di Aquarius, nella quale ci troviamo dal 1948 e che porta e comporta molti importanti cambiamenti “di tendenza” nella vita umana, tutti caratterizzati da un forte umanesimo, per poter essere al passo coi tempi e comprendere le profonde ragioni di così tanti cambiamenti nei giorni nostri.
L’iniziatore è un saggio francese, Serge Raynaud de la Ferriere, vissuto tra il 1916 e il 1962. Egli ha prodotto un lignaggio o linea di discendenza tra maestri e discepoli che custodisce, salvaguarda e tramanda uno stile con le sue caratteristiche, un “lignaggio” appunto. Attualmente esistono alcuni guru o maestri che si ispirano a Lui, al suo primo discepolo e al di lui discepolo».
Quando parlate di Yoghismo, cosa intendete?
«In yoga questo lignaggio è detto Yoghismo perché, coerentemente con il significato della parola yoga, che significa “unione”, avvalora tutti gli stili tradizionali indicandone le caratteristiche comuni e la loro complementarietà e identificandoli come un unico grande sentiero: lo Yoghismo appunto».
Lo Yoghismo è per tutti?
«Lo Yoghismo è per tutti, secondo le esigenze di ognuno. L’allievo che viene a prendere lezione comincia la pratica con ginnastica psicofisica per attivare la muscolatura e la circolazione e risvegliare le energie, poi viene guidato in un rilassamento cosciente, per accedere preparato alla pratica degli asana (posizioni).
Ma la proposta non finisce qui, anzi, questo è solo l’inizio perché lo yoga non è una pratica da palestra, ma uno stile di vita, lo yoga implica presa di responsabilità su di sé stessi, implica assumere e praticare valori profondi, maturare una certa visione di Sé e del mondo, una concezione dove tutto è collegato a tutto e uno si sente parte inscindibile del tutto.
Questo non è per una pratica di due ore la settimana in palestra, è per ogni momento del giorno, è per la vita e a favore della vita».
Qual è l’obiettivo principale della vostra pratica?
«L’obiettivo della nostra pratica è operare un cambiamento nello stile di vita, nella visione, nella relazione con gli altri che comporti una vita migliore e poco a poco un mondo migliore, generato dalla consapevolezza risvegliata dell’unità che deriva dall’identità con tutti.
Vivere meglio, insomma, per essere felici e sempre più lucidamente consapevoli».
In cosa si differenzia il vostro Sentiero da altri?
«È un lignaggio che punta allo sviluppo integrale, olistico dell’essere umano, non si limita al solo miglioramento della funzionalità corporea o al rilassamento per combattere lo stress, senza peraltro escludere ciò.
Non cerchiamo di differenziarci da altri ma cerchiamo di riscattare il vero yoga, quello che insegnano da sempre le Tradizioni e che è garantito dalla presenza di un Guru vivente, non quello imparato in qualche corso dove si offre un diploma senza neppure aver realizzato i fondamenti del vero yoga, che è sempre stato e continua ad essere una “scienza sacra”».