Attilio Piazza, esperto di mindfulness e costellazioni famigliari, ricercatore, guida spirituale, counsellor sarà uno dei protagonisti del Treviso YogaDay 2016, domenica 11 settembre: fortemente raccomandato il suo workshop – Mindfulness: per una mente amica – che si terrà in Area Sole (Piazza del Quartiere Latino) dalle 17.10 alle 18.10.
Lo abbiamo intervistato per avere la sua definizione di “consapevolezza”, termine molto noto e per questo poco conosciuto (secondo un’acuta osservazione del filosofo tedesco Hegel).
Attilio Piazza, cos’è la consapevolezza secondo lei?
«La consapevolezza è uno stato di coscienza che precede il pensare; è un dono che ognuno può sperimentare quotidianamente. Coltivare la consapevolezza ci permette di scoprire dentro di noi spazi di profondo rilassamento, calma e chiarezza. È l’arte di trovare e ritrovare quella prospettiva da cui l’osservazione libera da giudizio, permetta di esplorare e riconoscere le differenze fra presenza e pensiero, giudizio e distinzione, agire e osservare, soggettività e realtà spazio-temporale».
Cosa significa in concreto essere consapevoli?
«Concretamente si può definire consapevolezza quello stato di coscienza in cui, vigile e senza giudizi, focalizzi la tua attenzione su un particolare aspetto della realtà soggettiva o fisica. Comporta concentrazione e attenzione selettiva e aperta al tempo stesso, un’attenzione libera da interpretazioni e giudizi, cosciente del semplice “essere presente”.
È lo stato di coscienza in cui della realtà hai un’esperienza diretta e libera da percezioni alterate da preferenze culturali».
E si deve diventare consapevoli di cosa?
«Considerato che già scegliamo con attenzione e consapevolezza l’auto da guidare, scegliamo con cura i nostri vestiti, e sempre di più siamo attenti a quel che mangiamo, è sicuramente tempo di essere attenti anche a… ciò che pensiamo!
I più recenti studi in ambito neuro-scientifico dimostrano come una serie di benefici verificabili nei più diversi aspetti della salute mentale e fisica siano direttamente correlabili al frequente accesso, anche momentaneo, a stati di coscienza liberi da interferenze spazio temporali o mentali.
È indubbio come ci sia in atto un’accelerazione dell’evoluzione della coscienza che interessa ormai circa 25 milioni di individui nel pianeta. Negli ultimi 50 anni, le tecniche per lo sviluppo della consapevolezza si stanno sviluppando e raffinando in tutto il mondo, adattandosi in modo specifico alle più diverse realtà. Nel Nord America vengono applicate in ambito ospedaliero come strumento di prevenzione per lo stress di ruolo e il burn out, così come sono regolarmente integrate in alcune organizzazioni e aziende al fine di facilitare i flussi di informazioni fra dirigenti e fra manager.
In Europa, e di recente anche in alcune realtà italiane, ne conoscono i benefici in campo psicoterapeutico gli psicologi e gli psichiatri che hanno integrato la mindfulness nelle loro pratica quotidiana».
Perché è importante essere consapevoli?
«Diverse recenti ricerche stanno dimostrando come allenare il cervello a nuove capacità mentali possa modificarne la plasticità e la sua stessa struttura. In sostanza, il cervello umano cambia in funzione del tipo di esperienza a cui viene esposto, generando nuove connessioni sinaptiche che generano nuove percezioni che attivano livelli di intelligenza superiori e capacità di orientarsi e muoversi nell’ambiente in modo libero da conflitti e da sofferenze.
Nello stato di mindfulness, le funzionalità e le caratteristiche dei due emisferi cerebrali si armonizzano, esaltando le qualità creative naturali e le abilità che si sviluppano grazie alle competenze acquisite in ambito scolastico o professionale. Più che cercare di spiegare perché è importante, inviterei semplicemente chiunque a farne esperienza e a scoprire il perché a modo proprio!»
Come si diventa consapevoli?
«Questo “libero essere presente” accade in modo naturale e spontaneo, o può accadere grazie alle pratiche di meditazione, di mindfulness e a specifici esercizi di consapevolezza.
Queste tecniche, per molto tempo coltivate solo da monaci e mistici, concentrati in lunghe pratiche meditative, sono oggi più facilmente accessibili a molti e applicabili nei diversi ambiti della vita quotidiana contemporanea.
Praticando anche solo per pochi minuti una delle tante tecniche di mindfulness oggi a disposizione, si attivano nel nostro cervello delle facoltà mentali “superiori”, quali la capacità di accogliere opposti, dissolvere conflitti, scegliere in modo immediato, pre-vedere l’andamento dei progetti, intuire il potenziale nascosto nelle cose, cambiare con disinvoltura le prospettive da cui si può approcciare una situazione, accogliere con curiosità i cambiamenti, correggere prontamente gli errori e trovare la forza e la determinazione necessarie a far quanto possibile per raggiungere gli obiettivi. E il tutto il più delle volte con un sorriso!».
Come cambia la qualità della propria vita, delle proprie relazioni, quando si diventa più consapevoli?
«Oggi, l’efficacia delle tecniche di mindfulness e di meditazione è scientificamente comprovata benefica per la riduzione di ansia e stress, e in ambito scolastico, l’invito alla coltivazione di uno stato mentale di consapevolezza, non è più solo suggerito come prevenzione di disordini, iperattività e irrequietezza, ma raccomandato per migliorare le capacità di concentrazione e apprendimento dei più giovani. Ne conosciamo bene gli effetti positivi nel supporto al counseling per l’evoluzione personale o professionale di individui e famiglie. Personalmente pratico giornalmente mindfulness da più di 30 anni, conoscendo a fondo le più diverse tecniche che insegno da 25 anni. Come scrivevo già 20 anni fa, le diverse tecniche di meditazione agevolano la realizzazione della nostra essenza profonda e incondizionata, libera di manifestarsi con intelligenza, forza, amore, gioia, bellezza e, aggiungiamo oggi, praticità. Infatti nello stato di mindfulness, l’uomo contemporaneo è al meglio di se stesso e dà il meglio di se stesso».
Elena Marchetto
TEST
Quanto consapevole sei?
Ecco una check list che può essere utile a tutti per capire a che punto si è con il proprio percorso di liberazione per lo sviluppo della consapevolezza. Consigliamo di rileggerlo di tanto in tanto per monitorare il procedere del meglio.
- Sorridi più spesso anche senza una ragione
2. Frequenti sentimenti di gratitudine e di apprezzamento
3. Noti una crescente tendenza a lasciare che le cose accadano
4. Sei pronto a intervenire sapendo che la maggior parte dei problemi si risolvono da soli
5. Senti un crescente senso di connessione con te stesso, con gli altri con la natura
6. Noti l’impulso ad agire secondo buon senso piuttosto che secondo consenso
7. Ti soffermi a godere del presente nel presente
8. Perdi l’interesse per le preoccupazioni
9. Hai un crescente disinteresse per i conflitti
10. Cade l’abitudine ad interpretare le azioni degli altri
11. Perdi l’interesse per qualsiasi forma di giudizio
12. Ami per il piacere di amare, indipendentemente da se e come gli altri rispondono
13. Auguri e gioisci del successo degli altri
14. Aumenta la tua curiosità per tutto ciò che è nuovo
15. Cerchi sapendo di trovare
16. Sai contare sull’aiuto incondizionato di forze concomitanti
17. Riconosci la perfezione con cui tutto accade